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Il blog di ADECA

28 Maggio 2023

Vitiligine

Nuove prospettive terapeutiche

Vitiligine

La vitiligine è una malattia autoimmune caratterizzata da depigmentazione della cute e/o dei capelli. L’incidenza della malattia si attestata fra lo 0,5 – 2 % della popolazione. Classicamente si presenta con chiazze amelanotiche di colore bianco latte e ben demarcate e circondata da cute sana. La malattia che crea talvolta marcato inestetismo può determinare disturbi psicologici e di socializzazione. Da sempre si sono utilizzati cortisonici ad azione immunosoppressiva, fototerapia, e svariate terapie con prodotti naturali con risultati limitati. La migliore comprensione per la patogenesi della malattia sembra aver aperto nuove possibilità terapeutiche.

La depigmentazione caratteristica della malattia è dovuta alla distruzione dei melanociti da parte di cellule T CD8+ specifiche per i melanociti. Esse infiltrano la giunzione dermoepidermica ed entrano in gioco nella distribuzione melanocitaria. Il meccanismo patogenetico sembra essere il seguente: le cellule TCD8+ producono IFN-ɣ che promuove la depigmentazione. IFN-ɣ contemporaneamente stimolano i cheratinociti ad esprimere il recettore delle cellule T CXCR3 che si lega a CXCL9 per attivare più cellule T antimelanocitarie.

Le Janus kinases (JAKs) sono una famiglia di tirosin-chinasi citoplasmatiche. Esse aiutano la trasmissione del segnale citochino-mediato, per tale motivo sono implicate in numerose malattie autoimmuni. Recenti studi hanno dimostrato che le JAKs hanno un ruolo fondamentale nella patogenesi della vitiligine e pertanto si sono cominciate a sperimentare le JAKs inibitori nei topi.

Ruxolitinib è un inibitore selettivo JAK1 e JAK2. È stato approvato nel 2011 per malattie ematologiche come policitemia, trombocitemia e mielofibrosi. Sebbene la terapia orale abbia dimostrato l’efficacia terapeutica su malattie dermatologiche come l’alopecia areata, i notevoli effetti collaterali ne hanno limitato l’uso. Pertanto sono stati effettuati studi su varie malattie dermatologiche: alopecia areata, dermatite atopica, lichen planus e psoriasi.

Sebbene il meccanismo di azione della crema a base di ruxolitinib non è ancora chiaro, nei tessuti umani trattati si è visto la inibizione di IFN-ɣ dei JAKs, ma anche l’inibizione, la differenziazione e migrazione di cellule dentritiche umane. Queste cellule sembrano partecipare attivamente in vivo nella patogenesi della malattia.

Il trattamento topico con crema al 1,5% applicata due volte al giorno ha dimostrato un miglioramento delle lesioni facciali dopo 6 mesi dal trattamento.

Tofacitinib è un inibitore selettivo di JAK1 e JAK3. Ha dimostrato efficacia in malattie dermatologiche come psoriasi a placche, dermatite atopica e alopecia areata. Pazienti con un interessamento fino al 10% della superficie corporea, dopo il trattamento per via orale rimanevano depigmentati solo nel 5% dei casi. La crema al 2% ha dimostrato miglioramenti soprattutto nelle lesioni facciali. Gli studi con la terapia topica sono stati effettuati con pazienti con interessamento della superficie corporea inferiore al 10%. Ulteriori studi sono necessari per verificare le possibilità terapeutiche su pazienti con maggiore interessamento della superficie corporea

Bibliografia

·        Janus Kinase Inhibitors in the Treatment of Vitiligo: A Review; Fei Qi, Fang Liu, Ling Gao; Front Immunol 2021 Nov 18;12:790125. doi: 10.3389/fimmu.2021.790125.

 

Dott. Mariano Saviano - Specialista in Dermatologia e Venereologia – Coordinatore Gruppo Adecanews ADECA

Dott. Flora De Natale - Specialista in Dermatologia e Venereologia - Vicepresidente ADECA