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Il blog di ADECA

19 Settembre 2022

Vaiolo delle scimmie

Diffusione in Europa di una malattia endemica in Africa

Vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie è un’infezione virale zoonotica. Il virus responsabile è il Monkeypox virus. Esso è analogo al virus del vaiolo e sono inseriti nella stessa famiglia dei Poxviridae. È endemico in Africa. Nel 2003 è stato identificato il primo caso negli USA e nel 2022 si sono manifestati i primi casi nella Unione Europea. Questi casi spesso non sono riconducibili a viaggi all’estero. Per tale motivo l’OMS ha allertato i paesi europei per adottare misure che fermino l’ondata dei contagi.

L’esordio della malattia è caratterizzato da sintomi quali febbre, astenia, dolori articolari e linfoadenopatia. Dopo qualche giorno iniziano le manifestazioni cutanee caratterizzate da vescicole pustole e successivamente croste.

Tuttavia i casi segnalati in Europa spesso mostrano i sintomi più lievi con lesione cutanee spesso limitate alle sole zone genitali e perianali. In alcuni casi si osservano manifestazioni solo nel cavo orofaringeo.

Segni e sintomi di infezione da MPV (https://doi.org/10.1016/j.jaut.2022.102855)

La diagnosi si può fare con il test specifico per Monkey virus che si esegue estraendo il DNA dai campioni biologici. Il contagio dagli animali avviene tramite contatto fisico o con secrezioni o con sangue. Il contagio interumano avviene per contatto fisico (soprattutto sessuale) o con oggetti contaminati. Può trasmettersi anche da madre a feto. È segnalata la massima trasmissione nei rapporti sessuali promiscui.

La durata della contagiosità è ignota. Comunque viene stabilita dall’inizio dei sintomi fino alla caduta delle croste.

Nella maggioranza dei casi decorre in maniera paucisintomatica e guarisce spontaneamente in due quattro settimane e bastano solo, se necessario, antiinfiammatori e antipiretici. In casi selezionati si usa il Tecovirimat approvato dall’EMA nel gennaio 2022. Raramente, nelle donne in gravidanza, nei bambini e nei soggetti immunocompromessi può dare complicanze gravi come broncopolmoniti ed encefaliti che possono condurre alla morte.

A livello cutaneo si registrano infezioni cutanee secondarie. Sono descritte anche infezioni corneali.

Per limitare il contagio si usano le classiche precauzioni utilizzate contro la diffusione delle malattie infettive:

1.      evitare il contatto con persone sospette o ammalate

2.      isolare i malati fino a guarigione

3.      pulire e disinfettare gli ambienti e gli oggetti contaminati

4.      uso di mascherine

5.   uso del preservativo nei rapporti occasionali, essendo il contatto sessuale una delle più importanti modalità di contagio interumano.

È stato recentemente sintetizzato un vaccino ma attualmente si esclude la vaccinazione di massa. La vaccinazione prevede due dosi a distanza di una settimana una dall’altra; una sola dose per chi è già stato vaccinato nel passato contro il vaiolo. Il vaccino verrà offerto prioritariamente al personale di laboratorio a rischio di contagio, a persone che hanno spesso rapporti occasionali o promiscui, recenti malattie veneree.

Ulteriori aggiornamenti saranno forniti seguendo le notizie ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità.

Dott. Mariano Saviano - Specialista in Dermatologia e Venereologia – Coordinatore Adecanews - ADECA

Dott. Flora De Natale - Specialista in Dermatologia e Venereologia - Vicepresidente ADECA

Dott. Carla Ceddia – Specialista in Dermatologia e Venereologia – Coordinatore Dermatologia dei genitali e venereologia ADECA

 

Dati forniti dall'Istituto Superiore di Sanità e Organizzazione Mondiale della Sanità