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18 Novembre 2022

Mutazione del virus del vaiolo delle scimmie

Identificati nuovi ceppi

Mutazione del virus del vaiolo delle scimmie

Negli Stati Uniti, ricercatori del Minnesota, hanno sequenziato campioni del virus del vaiolo delle scimmie trovando virus in cui mancava una lunga sequenza del genoma. In altri virus invece tale sequenza si trovava in un punto completamente diverso del DNA. Successivamente sono stati trovati altri virus con altre variazioni genomiche.

Si osserva quindi che anche i virus a DNA sono soggetti a mutazioni nonostante si evolvano più lentamente dei virus a RNA, come il virus del Covid. Ovviamente con l’aumentata trasmissione tra gli esseri umani il virus tenderà a mutarsi più facilmente.

Attualmente si sta cercando di capire se queste mutazioni siano favorevoli o sfavorevoli. Sembrerebbe che aiutino il virus a diffondersi.

Nel passato, già il virus del vaiolo pare abbia avuto modificazioni che hanno consentito la diffusione fra gli esseri umani. Tuttavia capire quanto esse influenzeranno il decorso della malattia è alquanto difficile. In Africa, dove la malattia è presente da circa 20 anni, ci sono due ceppi: clade I e clade II. Mentre il primo ha un tasso di mortalità del 10% il secondo solo del 1-3%. Purtroppo però gli studi ancora non hanno evidenziato quali geni siano responsabili di una maggiore o minore mortalità.

Alcuni ricercatori del Minnesota hanno ipotizzato che uno schema di mutazioni di una sola lettera testimoni un’impronta genetica della lotta fra il sistema immunitario e il virus.

Il ceppo responsabile dell’epidemia globale che stiamo vivendo si è trasferito dagli animali all’uomo nel 2016 ed è stato sequenziato per la prima volta in Nigeria.

Tuttavia nonostante l’evoluzione del virus, fortunatamente non si è modificata la proteina bersaglio del farmaco Tecovirimat.

Potrebbe nascere però una difficoltà nei test diagnostici. Basti pensare che mentre l’anno scorso si conoscevano circa 100 genomi, attualmente ne sono stati identificati circa 2000.

 

Riferimenti

Gigante, CM et al.   http://doi.org./10.1101/2022.09.16.508251 (2022)

Hatcher, E. et al. Virus 7, 2126-2126 (2015)

CDC: NHS England High Consequence infectious Diseases Network

 

Dott. Mariano Saviano - Specialista in Dermatologia e Venereologia – Coordinatore Gruppo Adecanews ADECA

Dott. Flora De Natale - Specialista in Dermatologia e Venereologia - Vicepresidente ADECA

Dott. Carla Ceddia – Specialista in Dermatologia e Venereologia – Coordinatore Gruppo Dermatologia dei genitali e venereologia ADECA