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Il blog di ADECA

3 Febbraio 2024

Epidermolisi bollosa

Fitoterapia

Epidermolisi bollosa

L’epidermolisi bollosa è un gruppo di malattie cutanee caratterizzata da vari gradi di fragilità cutanea e/o mucosa. La cute diventa fragile quando le proteine essenziali per integrità cutanea sono assenti, ridotte o anomale. È caratterizzata dalla formazione di bolle in seguito ad un trauma.

È generalmente causata da mutazioni che interessano almeno 18 geni che codificano per la sintesi di proteine interessate nella produzione di filamenti di cheratina, nell’adesione, nei desmosoni delle giunzioni cellulari, nei complessi giunzionali degli emidesmosomi che determinano l’adesione intraepidermica e dermoepidermica. I geni possono essere ereditati da uno o entrambi i genitori.

I sintomi variano a seconda del tipo di epidermolisi bollosa e solitamente si manifestano nell’infanzia. Alcune forme hanno un rischio basso di complicanza, ma in altre può essere messa in pericolo la vita. Ci sono quattro tipi principali a seconda della localizzazione del danno proteico e del livello delle bolle:

     ·        Epidermolisi bollosa semplice (epidermolitica)

     ·        Giunzionale

     ·        Distrofica (dermolitica)

     ·        Sindrome di Kindler (presenza di bolle a vari livelli)

Viene diagnosticata solitamente nell’infanzia e nell’adolescenza, ma forme miti si possono sviluppare in età adulta. I dermatologi possono sospettare la malattia già clinicamente, però la biopsia ed i test genetici confermano la diagnosi. Dal momento che tutte le forme sono caratterizzate dalla formazione di bolle, soprattutto alle mani ed ai piedi, con formazione di ferite a volte anche diffuse, l’obiettivo principale è la cura di tali lesioni. La presenza di ferite multiple è di difficile guarigione rende la terapia difficile e complessa.

Il trattamento locale deve essere quotidiano. Gli antibiotici topici dovrebbero essere usati solo per un breve periodo in caso di sovrainfezione e così gli steroidi in caso di eczematizzazione. Le garze grasse sono una buona soluzione per proteggere le ferite.

Oltre alla cura delle lesioni, particolare attenzione deve essere rivolta ad un buon stato di nutrizione, all’igiene del cavo orale, oculare e genitourinario per evitare danni alle mucose. A seconda della gravità, possono essere prescritti antidolorifici. Per il dolore di media gravità paracetamolo ed ibuprofene sono sufficienti, mentre in caso di dolore severo sono necessari oppioidi ed ansiolitici e talvolta anche amitriptilina e gabapentin.

Nel giugno 2022 l’EMA ha approvato un farmaco fitoterapico topico a base di triterpeni di betulla (nome commerciale Filsuvez) per il trattamento di ferite associate all’epidermolisi bollosa distrofica e giunzionale in pazienti di età superiore a sei mesi. Essendo l’epidermolisi bollosa una malattia rara, il fitoterapico è stato definito “medicinale orfano”.

Il prodotto contiene un estratto secco di due specie di cortecce di betulla costituite da sostanze naturali note come triterpeni, tra cui betuline, acido betulinico, eritrodiolo, acido oleanolico. È una formulazione in gel. Si applica uno strato di un millimetro e va coperto con una medicazione; deve essere applicato fino a guarigione della ferita.

Non si conosce l’esatto meccanismo di azione del farmaco. Si pensa che il principio attivo possa aiutare i cheratinociti a crescere ed a migrare verso lo spazio creato dalla ferita, favorendone la guarigione. L’efficacia è stata valutata in uno studio su 223 pazienti sia adulti che bambini. Nei pazienti trattati il 41% mostrava una guarigione totale delle ferite rispetto al 29% del gruppo di controllo.

Effetti indesiderati: 1 su 10 complicanze delle ferite. 1 su 100 reazioni cutanee, infezioni della ferita, prurito e reazione allergica. Dal momento che parliamo di ferite di difficile guarigione, con dolore intenso e rischio di infezione, nonostante effetti modesti, il farmaco è stato approvato da EMA. In realtà, poiché i risultati sono stati considerati clinicamente significativi nell’epidermolisi bollosa distrofica e giunzionale ed il profilo di sicurezza accettabile, con effetti collaterali localizzati e gestibili, EMA ha stabilito che i benefici sono superiori ai rischi e ne ha autorizzato l’uso nell’Unione Europea. Sulla G.U. del 11/01/2024 è stata autorizzata la commercializzazione del farmaco anche in Italia, ma ancora non è stata valutata la rimborsabilità ed è pertanto stato posto in fascia C.

 

Bibliografia:

·        https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/filsuvez-epar-product-information_en.pdf

·        https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-01-11&atto.codiceRedazionale=24A00054&elenco30giorni=false

 

Dott. Mariano Saviano - Specialista in Dermatologia e Venereologia – Coordinatore Gruppo Adecanews ADECA

Dott.ssa Flora De Natale - Specialista in Dermatologia e Venereologia - Vicepresidente ADECA