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21 Luglio 2023

Complicanze cardiovascolari dopo herpes zoster

Studio su personale sanitario

Complicanze cardiovascolari dopo herpes zoster

Nel 2022 è stato pubblicato uno studio che mostra la correlazione tra infezione da herpes zoster ed il rischio a lungo termine di Ictus o malattia coronarica.

Sono stati messi in osservazione tre gruppi di persone arruolate tra il personale sanitario:

·        Primo gruppo di 79658 donne (dal 2000 al 2016)

·        Secondo gruppo 93932 donne (dal 2001 al 2017)

·        Terzo gruppo 31440 uomini (dal 2004 al 2016).

Le informazioni su Herpes zoster, Ictus e malattia coronarica sono state raccolte in questionari biennali e confermate dalla revisione delle cartelle cliniche.

Sono stati rilevati 3600 ictus e 8620 casi di coronaropatia. La malattia da herpes zoster era associata ad un rischio superiore al 30% nei pazienti osservati a lungo termine.

La vasculopatia da VZV è stata rilevata in vasi sanguigni di piccole e grandi dimensioni e l’infiammazione locale, il rimodellamento vascolare patologico e le alterazioni arteriose croniche possono aumentare il rischio di occlusione vascolare, ischemia ed un evento cardiovascolare.

La vasculopatia da VZV si sviluppa a partire dalla diffusione virale lungo le fibre nervose, coinvolgendo sia la vascolarizzazione intracranica che extracranica come confermato dalla presenza di cellule giganti multinucleate, particelle di herpes virus, DNA VZV ed antigene VZV nelle arterie.

I cambiamenti cardiovascolari determinano la rottura della lamina elastica interna, ispessimento intimale e la riduzione delle cellule muscolari lisce mediali che portano ad alterazione del calibro arterioso e della contrattilità. Infine si può verificare danno della parete del vaso con dissezione arteriosa e formazione di aneurisma con successivo evento ischemico o emorragico.

D’altro canto la vasculopatia può essere cronica e quindi l’evento può manifestarsi anche alcuni anni dopo l’infezione da herpes zoster. Inoltre l’infiammazione sistemica, le reazioni autoimmuni o le perturbazioni emodinamiche possono contribuire al rischio di un evento cardiovascolare indipendentemente dal sito di coinvolgimento dermatomerico. L’infiammazione correlata a VZV può determinare anche disfunzione endoteliale accompagnata dalla rottura delle placche ateromasiche ed ipercoagulabilità.

Tali evidenze suggeriscono l’opportunità di vaccinare i soggetti maggiormente a rischio quali diabetici, cardiopatici, broncopatici cronici, neoplastici, immunodepressi.

 

Bibliografia:

·        Sharon G. et al. – J Am Assoc. 2002 Dicembre; 11(23)

 

Dott. Mariano Saviano - Specialista in Dermatologia e Venereologia – Coordinatore Gruppo Adecanews ADECA

Dott. Flora De Natale - Specialista in Dermatologia e Venereologia - Vicepresidente ADECA